Holding Industriale, holding di investimento con focus sulle pmi di eccellenza italiane, ha lanciato a fine 2019 HParts, una subholding dedicata al comparto aftermarket per i settori macchine movimento terra, mezzi pesanti e automotive. Lo ha raccontato a BeBeez Claudio Rovere, amministratore delegato di Holding industriale, che ha cofondato insieme al presidente Luca Ferraris.

Holding Industriale ha infatti creato HParts nel settembre 2019 e vi ha conferito la partecipazione in Air Top Italia, primario produttore di filtri abitacolo per il settore automotive con sede a Modena, che era stata acquisita nel 2015.  Lo scorso ottobre, poi, HParts ha acquisito Coram, società cuneese, punto di riferimento per il settore dei ricambi auto per la produzione e commercializzazione di cuscinetti reggispinta frizione. E subito dopo è stato acquisito il 100% di GCP Filter, società familiare torinese specializzata nella produzione di filtri per applicazioni industriali (camion e bus) e macchinari agricoli, con un significativo posizionamento a livello europeo.

Si è così creato un piccolo gruppo con ricavi complessivi pro-forma di 18 milioni di euro e un  organico di circa 80 persone, suddiviso tra tre sedi. In termini prospettici, HParts ha definito un piano di sviluppo industriale che prevede una crescita sia organica sia per linee esterne, con l’attivazione di una ricerca finalizzata a individuare nuovi target di acquisizione, e un obiettivo di fatturato di 30 milioni di euro entro il 2022. Alla guida di HParts e delle controllate (Air Top Italia, Coram, GPC Filter) è stato nominato ad Gaetano Riccio, manager di consolidata esperienza nel settore grazie a importanti incarichi presso SKF, Magneti Marelli e Ufi Filters.

Rovere ha commentato: “Hind prosegue nei propri investimenti nei ricambi auto, per consolidare la propria presenza in un settore che richiede massa critica. HParts è il progetto Hind finalizzato ad aggregare società eccellenti operanti nella filiera dei ricambi per autoveicoli, attivando sinergie strategiche, commerciali e finanziarie, per uno sviluppo delle partecipate nel medio e lungo termine”. E,  ha aggiunto Ferraris: “Le tre società controllate da HParts si contraddistinguono per un solido modello di business, eccellenza produttiva e capacità di assecondare le esigenze del settore automotive. In collaborazione con il valido management team, supporteremo lo sviluppo di HParts nella creazione di una piattaforma di crescita paneuropea in un settore che vanta delle significative potenzialità di crescita sul lungo termine”.

Nella costituzione della nuova sub-holding HParts e nelle due operazioni di acquisizione, Hind e HParts sono state assistite dal team guidato dall’Avvocato Gabriele Ramponi di Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners.

Il capitale di HParts fa capo per il 77% a Holding Industriale e per il resto a un club deal di investitori privati  italiani ed internazionali, sulla falsariga di tre esperienze simili precedenti condotte dalla holding nei settori moda (con Holding Moda), food&beverage (Holding Food&Beverage) e comunicazione (La Fabbrica), sempre con l’obiettivo di  favorire processi di crescita, di internazionalizzazione e di ricambio generazionale.

“Ogni subholding conduce investimenti di maggioranza in pmi italiane di eccellenza, per affiancare gli imprenditori che vogliono crescere e che entrando a far parte di un gruppo possono avvantaggiarsi di una serie di sinergie ed economie di scala non solo a livello commerciale, ma anche di ricerca e sviluppo, funzioni queste che vengono accentrate a livello di subholding, mentre le singole pmi acquisite mantengono la loro identità”, ha commentato Rovere, che ha aggiunto: “Holding Industriale controlla ciascuna delle subholding, mentre la minoranza fa capo a diversi club deal di investitori privati che sono a loro volta una ventina di famiglie imprenditoriali italiane e alcune famiglie estere. Il nostro modello piace perché non chiediamo commissioni di gestione né un impegno preciso a monte. A oggi  le nostre società hanno investito circa 30 milioni di euro tra sottoscrizione di quote di capitale e strumenti partecipativi in aziende italiane”.

Più nel dettaglio, Holding Moda, creata nel novembre 2017 e guidata da Giulio Guasco, ex manager di Fay (Gruppo Tod’s) a Ralph Lauren, da Miroglio a Harmont & Blaine, è una piattaforma costruita a partire da Uno Maglia, acquista da HInd nel 2008 e poi conferita alla subholding, è una storica azienda di abbigliamento di Montevarchi (Arezzo) specializzata in jersey, che oggi produce capi made in Italy per una decina di grandi marchi del lusso, da Louis Vuitton a Givenchy, da Gucci a Alexander McQueen, da Saint Laurent a Chloé fino a Valentino, Ferragamo, Fendi, coprendo l’intero ciclo produttivo, dallo sviluppo campionario al taglio alla cucitura in parte affidata a laboratori esterni situati in Toscana e Umbria. Lo scorso dicembre la subholding ha comprato poi una partecipazione in Alex&Co, con sede a Vinci (Firenze) e specializzato in pelletteria per brand del lusso. I ricavi complessivi del gruppo hanno raggiunto pro-forma quota 52 milioni.

Holding Food&Beverage, creata lo scorso settembre 2019 e guidata da Stefano Basile, fa capo invece la partecipazione in Cecchi Delgea srl, società proprietaria dello storico marchio italiano Gelati Cecchi 1936, fondata nel 2014 da Stefano Gabriello Cecchi, nipote del fondatore Gabriello. Al club deal partecipa anche Red Fish Kapital (si veda qui la relazione annuale 2017 di Red Fish Kapital). Nel dicembre 2019 la subolding ha comprato anche il portale di ecommerce Food-Ita, specializzato in prodotti alimentari italiani di eccellenza.

Infine a La Fabbrica, creata nel novembre 2013 e guidata dal ceo Daniele Tranchini, fanno capo Fabbrica spa, società specializzata nello sviluppo di strategie di corporate reputation e brand enrichment attraverso progetti di comunicazione e di engagement multicanale, ma anche Editrice Bandusia, Geetrips, Laborattivi, la digital agency MelaZeta e l’agenzia di comunicazione Fabbrica Creativa, l’ultima a entrare nel gruppo nel 2018, fondata da Davide Colombo e Valerio Le Moli, entrambi provenienti da Leo Burnett. A fine 2019 il gruppo ha fatturato circa 11,5 milioni di euro.